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In questo articolo, continuiamo a scoprire il dietro le quinte di HT Plasma e, in particolare, del Design GLOW. Dal reparto Ricerca & Sviluppo, al reparto concept & design, passando per quello comunicazione, capiremo come una startup innovativa, tutta italiana, punta a rivoluzionare l’igienizzazione delle mani, uno dei metodi di prevenzione più importanti in questi anni di pandemia.
Abbiamo incontrato Ivan Fiorin, industrial product designer, tra gli ideatori del concept di GLOW, e ci ha parlato del prodotto e di come lavora un’azienda di design radicata nel territorio ma con contatti e collaborazioni internazionali.
Siamo stati contattati da HT Plasma in quanto Emo design negli anni ha saputo costruirsi un’esperienza solida nell’ambito del design di prodotto e quindi aveva le caratteristiche evidentemente adatte per accompagnare passo dopo passo l’azienda verso un risultato concreto.
Siamo rimasti, fin da subito, incuriositi dal tipo di progetto proposto e abbiamo ritenuto potesse essere una buona occasione per metterci alla prova ancora una volta.
Ivan Fiorin-Industria Product Designer
Come funziona il lavoro di un designer industriale/product designer?
Un designer di prodotto ha il compito di generare un’idea e renderla fruibile. Se volessimo fare un’analogia, il lavoro in sostanza è molto simile a quello di un sarto.
Anche lui deve capire le esigenze del cliente, intercettare i trend attuali e futuri, e creare un abito non solo appetibile dal punto di vista estetico ma che sia anche comodo e facile da indossare.
Nel nostro caso, l’abito diventa un prodotto di consumo che possiamo ritrovare nel nostro quotidiano, che sia uno spazzolino per i denti o una stufa a pellet.
Quali sono le fasi che hanno portato alla creazione del concept? e come si fa a dare vita ad un prodotto che esiste solo nelle idee di ricercatori e scienziati?
Nel caso specifico di Glow per noi era importante innanzitutto capire quali erano le criticità e le opportunità sul piano esperienziale, in quanto Glow prevede un contatto diretto con la persona durante tutta la fase di igienizzazione.
Abbiamo lavorato quindi fin dall’inizio per rendere l’utilizzo del prodotto il più piacevole e semplice possibile, analizzando le varie fasi di interazione e capendo come altri prodotti già esistenti nel mercato si comportavano con situazioni analoghe.
Questo ci ha permesso di creare una serie di idee che sono poi state tradotte in diverse proposte estetiche, partendo da semplici disegni su carta fino ad arrivare a dei modelli 3d realizzati al computer.
La forma ed il Design GLOW ha certamente inciso sul suo utilizzo. Ecco perché, è bene ribadire come avviene il processo di igienizzazione e come il suo design ha reso unica l’esperienza di utilizzo di questo dispositivo.
Fornire una soluzione esteticamente accattivante quanto è stato importante per il Design GLOW? Quanto incide l’aspetto estetico per un prodotto che deve essere di pubblica utilità?
È sicuramente molto importante fornire un certo “appeal” estetico al prodotto, ancor di più forse è bilanciare il suo design in modo che non risulti troppo invasivo una volta collocato nel luogo di utilizzo e che coniughi intenti a volte opposti tra loro.
Nel caso di Glow, per esempio, volevamo un oggetto che fosse iconico e che comunicasse la tecnologia innovativa al suo interno ma, allo stesso tempo, che trasmettesse affidabilità e fosse accomodante se collocato in ambienti diversi.
Leggi anche: Faq su GLOW: tutto quello che si chiede chi lo prova
I vantaggi di GLOW:
Quali sono i materiali che avete scelto per la realizzazione del DESIGN GLOW?
Abbiamo utilizzato principalmente delle lastre piegate in alluminio, in quanto questo materiale permette di avere un prodotto solido e duraturo nel tempo, ma anche conveniente dal punto di vista manifatturiero.
L’altro materiale che ritroviamo nel prodotto è il policarbonato nella parte frontale che oltre a caratterizzarne il design ci ha permesso di inserire un’interfaccia luminosa “a scomparsa” per preservare una certa pulizia estetica dell’oggetto.
Glow è stato pensato, progettato e prodotto interamente in Italia nel rispetto di tutte le normative vigenti. In particolar modo risulta:
Ci sono stati diverse varianti di GLOW prima di raggiungere la versione definitiva?
Si, chiaramente è stato un percorso step by step, per Glow dopo una prima fase di esplorazione creativa più ampia, siamo arrivati a definire due direzioni progettuali ben definite e opposte tra loro.
Da qui in poi si è trattato solo di capire quale delle due direzioni fosse quella più adatta ai fini del progetto, sviluppando passo dopo passo con il team di HT plasma i cambiamenti necessari per migliorare il design di Glow.
Ringraziamo Ivan Fiorin ed Emo Design per aver saputo interpretare i nostri desideri con un concept accattivante e ricercato ma al tempo stesso estremamente intuitivo.
Promuovere l’italianità, l’innovazione e la sostenibilità ambientale è il driver della nostra azienda, sin dal primo giorno.
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