Sanificare le mani in ambulatori, studi medici e cliniche

Sapevi che  sanificare le mani in ambiente medico è una pratica introdotta solo qualche decennio fa? Prima di allora, infatti, pur avendo coscienza di germi e batteri, non era protocollo lavarsi le mani dopo alcune pratiche mediche.

Nel 1800, gli stessi medici non si spiegavano come alcune patologie potessero passare così facilmente da un paziente all’altro, ignorando che potessero essere le loro mani i vettori del contagio.

In questo precedente articolo, raccontiamo l’incredibile storia dell’igiene delle mani e del medico che ha introdotto il lavaggio delle mani in ambito medico.

Sanificare le mani è, mai come ora, una delle pratiche più importanti per prevenire varie patologie. Uno dei gesti che adesso ci sembra così naturale e banale, invece, è fondamentale in cliniche, ambulatori e studi medici.

In questo articolo, vedremo alcune informazioni e ricerche sulla sanificazione delle mani in luoghi di lavoro prettamente medici, esaminando alcune delle soluzioni migliori in alcuni contesti sanitari e ambulatoriali.

Perché sanificare le mani nelle strutture sanitarie
Secondo questo studio, condotto su allievi infermieri istruiti sulle norme di sicurezza ospedalieri, ci sono delle aree delle mani che sono, fisiologicamente, ignorate o poco spesso raggiunte durante le attività di lavaggio ed igienizzazione delle mani.

Nelle strutture sanitarie come ospedali, cliniche e ambulatori, se non ci si igienizza le mani, si rischia di diffondere l’infezione a tutti i pazienti. Ecco perché la prevenzione è fondamentale.

Nelle aree di assistenza ai pazienti delle strutture ambulatoriali, alcune azioni vengono eseguite di routine perché è stato dimostrato che sono benefiche per la salute. Una di queste è lavarsi le mani prima e dopo aver assistito un paziente.

Sanificare le mani in ambito medico

In alcuni casi, come dicevamo, medici, infermieri ed inservienti non riescono ad igienizzare del tutto l’area delle mani.

sanificare le mani-grafica mani
(fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7967523/)

In questa immagine, proveniente dallo studio sopra citato, la superficie delle mani è divisa in 13 parti, per permettere agli scienziati di valutare il grado di pulizia del campione esaminato.

Si è scoperto che le superfici del palmo descritte come I, V, VI e XIII (l’intera area del pollice) e la punta del mignolo (V) così come il palmo medio (XIII) erano le più trascurate durante la disinfezione. Inoltre, le parti posteriori della mano destra e sinistra erano le più comunemente perse durante la disinfezione delle mani.

Quando igienizzano le mani prima e dopo aver visitato i pazienti, gli operatori sanitari (medici ed infermieri) devono seguire determinate pratiche: la prima è lavare le mani con acqua e sapone.

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Quando sanificare le mani: 5 momenti importanti

In ambito medico ci sono dei momenti fondamentali in cui è indicato sanificare le mani. Bisogna pensare a lavarsi le mani, in questi particolari momenti:

  • Prima del contatto con un paziente. Nel caso si sappia già che ci sarà un contatto con un paziente.
  • Prima di una manovra asettica. Nel caso si stia per compiere un’attività che metta in contatto le mani dell’operatore e la bocca (cavo orale, denti), gli occhi, naso o altre parti del corpo del paziente.
  • Dopo contatto con materiale biologico. In caso di contatto con materiale organico, seppur con i guanti, serve un lavaggio accurato delle mani.
  • Dopo qualsiasi contatto col paziente. Anche dopo gesti più semplici e indiretti (passaggio di oggetti dal paziente all’operatore)
  • Dopo contatto con ciò che si trova intorno al paziente

È importante tenere a mente queste indicazioni per operatori infermieristici, medici e inservienti. È, altrettanto, importante utilizzare un disinfettante o un detergente per le mani, in assenza di acqua e sapone, curandosi di non abusarne.

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Sanificare le mani: 3 metodi di lavaggio

Esistono, tuttavia, diversi tipi di lavaggio delle mani, in base al grado di pulizia da raggiungere e rapportate all’attività da svolgere o che si è appena conclusa.

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Secondo le disposizioni più frequenti, sarebbe indicato:

  1. disporre di un lavandino a pedale o con rubinetto che permetta l’apertura con gomito, evitando il contatto diretto con le mani.
  2. non utilizzare acqua eccessivamente calda, ma tiepida
  3. bagnare mani e polsi
  4. applicazione del sapone in modo uniforme su tutta la superficie delle mani
  5. insaponamento e sfregamento non dovrebbero durare meno di 60 secondi, così come il risciacquo non dovrebbe durare meno di 15 secondi.
  6. l’asciugatura deve avvenire tamponando le mani con un panno precedentemente preparato nei pressi del lavandino.
  7. la chiusura del rubinetto (se non a pedale) va fatta con il gomito, un contatto ulteriore con le mani vanificherebbe la sanificazione appena compiuta.

I 3 tipi di lavaggio mani che si effettuano in ambito medico sono:

  • Un lavaggio sociale, per esempio, è quello che abitualmente facciamo prima di uscire dal bagno o prima di andare a mangiare. Dovrebbe durare circa 40 secondi ed elimina, oltre allo sporco visibile, la cosiddetta flora microbica transitoria, sulla parte più superficiale delle mani.
  • Il lavaggio antisettico dovrebbe durare circa 90 secondi, è indicato nelle aree ad alto rischio di contaminazione (ambulatori dentistici e simili), in cui c’è contatto con materiale organico o biologico.
  • Il lavaggio chirurgico che dura, invece, 5 minuti e coinvolge, oltre alle mani, la parte inferiore delle braccia, fino al gomito circa. Viene eseguito con un particolare sapone asettico ed acqua, prima di un intervento chirurgico invasivo. Questo lavaggio rimuove sia la flora transitoria, sia la flora microbica residente.

Efficacia della sanificazione delle mani in strutture sanitarie

Queste tipologie di lavaggi sono frequenti in ambulatori e studi medici con specialisti del calibro di dentisti, oculisti, ortopedici e tutta quella tipologia di professionisti che hanno contatti diretti con i pazienti per le loro diagnosi e procedure.

È ovvio che i medici e gli operatori sanitari devono lavarsi le mani prima di visitare i pazienti per eliminare i germi. Vi sono, tuttavia, delle linee guida per l’uso di detergenti alcolici per le mani in ambito sanitario.

Alcuni studiosi hanno, infatti, condotto studi per valutare se l’uso di uno sfregamento delle mani a base di clorexidina e alcol (componenti di alcuni dei maggiori detergenti per mani) in ambienti clinici ambulatoriali riduca la diffusione di infezioni nosocomiali. (Rotter ML (1997) Lavaggio delle mani, disinfezione delle mani e disinfezione della pelle)

In generale, questi studi hanno riportato che, in condizioni di utilizzo reale:

1) uno sfregamento delle mani con clorexidina allo 0.5% di clorexidina gluconato (CHG), senza componente alcolica, non era efficace come acqua e sapone nel ridurre la diffusione dei batteri che causano la polmonite associata all’assistenza sanitaria,

2) uno sfregamento delle mani con CHG al 4% a base alcolica era più efficace di acqua e sapone nel ridurre la diffusione dello Staphylococcus aureus;

3) lo sfregamento delle mani con CHG al 4% a base alcolica è risultato leggermente più efficace dell’acqua e sapone nel ridurre il numero di enterococchi sulle mani dei volontari.

In definitiva, è fondamentale sanificare le mani in ambiente medico e ci sono vari metodi per farlo accuratamente.

Sanificare le mani: non esistono solo i disinfettanti

Il modo più comune per pulire le mani è usare acqua e sapone. Si possono, come abbiamo visto, anche usare prodotti per le mani a base di alcol o disinfettanti per le mani, che contengono alcol e/o sostanze chimiche antimicrobiche.

Gli igienizzanti per le mani sono comodi, ma dovrebbero essere usati solo quando acqua e sapone non sono disponibili. Un recente studio ha rilevato che l’uso di disinfettanti per le mani a base di alcol ha ridotto di circa il 90% la trasmissione di un virus (norovirus) da una persona all’altra.

Tuttavia, i ricercatori hanno osservato che l’uso dello sfregamento delle mani per non sempre uccide il virus dopo 15 secondi di contatto con esso. È quindi importante applicare il prodotto per almeno 20 secondi e poi asciugare accuratamente le mani.

Il lavaggio delle mani è ancora il modo migliore per proteggere se stessi e gli altri dai germi, perché rimuove una quantità maggiore di sporco rispetto alla sola acqua e sapone, oltre a uccidere molti germi al contatto.

Il lavaggio con acqua e sapone aiuta anche a prevenire le malattie perché riduce la quantità di germi sulla pelle (il cosiddetto “deposito”), senza aggredire eccessivamente l’epidermide.

In aggiunta a tutto ciò, come abbiamo già detto in precedenti articoli, si sta facendo strada, nell’ambito della sanificazione, la tecnologia NTP o al plasma freddo.
Ecco di cosa si tratta.

Sanificare le mani con Glow in ambulatori e studi medici

Il lavaggio delle mani è un must per le strutture sanitarie e gli studi medici. Questo tipo di controllo delle infezioni è dovuto al fatto che la sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure devono essere tra le priorità principali delle strutture mediche.

Quando si parla di sanificazione delle mani, specialmente in determinati contesti medici, è importante considerare il rischio biologico. Il rischio biologico avviene quando si manipolano materiali di natura sanitaria potenzialmente infetti o organici.

Il rischio di contagio o diffusione di virus e batteri, in questi frangenti, è molto alto.
Ecco perché il solo lavaggio delle mani non sempre è sufficiente e la tecnologia ci viene in soccorso con GLOW.

GLOW è un dispositivo che sanifica le mani in pochi secondi e che punta a far diventare la sanificazione mani al plasma freddo uno dei modi principali per ridurre la diffusione di virus e batteri.

Le malattie trasmesse attraverso il contatto diretto e le superfici comuni sono frequenti, in maggioranza in ambienti clinici. Pertanto, un dispositivo che elimina fino al 99,9% di virus, funghi e batteri grazie al potere igienizzante del plasma freddo è indicato per strutture come:

  • ambulatori dentistici, oculistici
  • cliniche private
  • studi medici
  • residenze per anziani

Introducendo le mani all’interno del dispositivo, automaticamente GLOW igienizza le mani, utilizzando solo l’aria circostante, senza utilizzo di alcol o sostanze chimiche. Tutto questo si traduce in un’esperienza di utilizzo senza rivali:

  • mani asciutte
  • niente sgradevoli odori di disinfettante o alcol
  • assoluta certezza di sanificazione

Un’ottima alternativa al classico lavaggio con acqua e sapone ma, soprattutto, un modo sostenibile di fare prevenzione. Senza l’utilizzo sostanze chimiche e di recipienti di plastica difficili da smaltire.

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