Disinfettanti ed igienizzanti mani: vantaggi e rischi per uomo e ambiente

La pandemia, tra le altre cose, ci ha lasciato diverse convinzioni. Una su tutte è che la prevenzione è fondamentale. Tutte le misure intraprese, come mascherine, guanti, distanza sociale e igienizzanti mani hanno contribuito a limitare i contagi, rendendo tutti più sensibili in fatto di sanificazione mani e di salute in generale. 

L’altra faccia della medaglia, però, potrebbe essere una prospettiva poco lieta. Infatti, secondo uno studio pubblicato nel maggio 2021, l’abuso o l’uso scriteriato di disinfettanti e igienizzanti può provocare danni a uomo e ambiente.

Il SARS-CoV-2 (COVID-19) è suscettibile ad un’ampia varietà di disinfettanti (Chin et al. 2020) come certificato anche dall’ Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (EPA), i quali eliminano questo ed altri virus, ma che possono essere deleteri per uomo e ambiente.

In questo articolo, ci occuperemo di approfondire questi temi e porremo l’accento su benefici e rischi delligienizzazione mani con prodotti chimici. Ribadendo, in ogni caso, che le norme dettate dall’OMS in fatto di prevenzione sono sempre da seguire.

La sanificazione resta, comunque, una fondamentale misura di prevenzione per impedire la diffusione del Covid-19 e altri virus. Un’efficace igiene delle mani è fondamentale, in quanto uno dei migliori consigli dell’OMS è quello di lavarsi o disinfettarsi frequentemente le mani rispettivamente con sapone o disinfettante per con alcol >60%.

Attenzione a non abusarne, però. Continua a leggere ed informati su quali rischi corriamo noi e l’ambiente ad utilizzare troppi disinfettanti ed igienizzanti mani.

Disinfettanti ed Igienizzanti mani: cosa sono e come funzionano

Abbiamo già affrontato la tematica di come sia più efficace il lavaggio delle mani rispetto a gel vari. C’è da dire che, ovviamente, i disinfettanti e igienizzanti mani sono sempre esistiti, anche se, per ovvi motivi, in tempo di pandemia hanno avuto un consumo largamente diffuso che, spesso, è sfociato nell’abuso.

Disinfettanti o igienizzanti mani: la differenza

La premessa da fare riguarda la differenza tra disinfettanti e igienizzanti mani.

In pratica:

  • i disinfettanti sono agenti chimici utilizzati per inattivare o distruggere i microrganismi batterici,
  • gli igienizzanti, spesso sotto forma di liquido, gel o schiuma, vengono utilizzati per ridurre il numero di microrganismi presenti e per pulire le mani.

La riuscita della disinfezione dai virus è determinata, principalmente, dalle caratteristiche del virus stesso, dalle proprietà dei disinfettanti o igienizzanti e dall’ambiente in cui è presente il virus. Ecco perché è importante sapere su quali superfici i virus sopravvivono più a lungo.

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Perché utilizzare disinfettanti ed igienizzanti mani?

Secondo uno studio firmato dal prof. Van Doremalen (et. al 2020), infatti, il COVID-19 è molto stabile, ovvero sopravvive in ambienti favorevoli. Infatti, Il COVID-19 persiste per durate variabili in diversi ambienti, in particolare:

  • sullo strato esterno delle mascherine chirurgiche per un massimo di 7 giorni;
  • su vetro, plastica, banconote, acciaio inossidabile) varia da 4 a 7 giorni (Chin et al. 2020 ).
  • su legno e tessuto circa 2 giorni (Chin et al. 2020);
  • su acciaio inossidabile e plastica oltre le 72 ore
  • su rame e cartone circa 72 ore

Capiamo bene come la disinfezione di superfici e materiali e l’igiene delle mani sia fondamentale, in generale, ma soprattutto di fronte a questi virus persistenti.

Pertanto, la disinfezione degli ambienti, come uffici, strutture sanitarie, trasporti pubblici, mercati, ristoranti e auditorium, diventa fondamentale.

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Disinfettanti e igienizzanti mani: meccanismo antimicrobico

I disinfettanti, come detto, sono agenti chimici specifici formulati per inattivare o distruggere i microrganismi e comprendono varie classi:

  • detergenti,
  • acidi,
  • agenti ossidanti,
  • alcoli,
  • aldeidi,
  • biguanidi,
  • alogeni,
  • fenoli.

I disinfettanti, come spiega lo studio sopra citato, possiedono vari tipi di meccanismi di eliminazione del virus, come l’ossidazione, l’idrolisi, la denaturazione. In particolare vengono attaccate la membrana lipidica e la membrana citoplasmatica, ovvero la parte esterna delle cellule del virus.

L’alcol (etanolo), presente in molti di questi disinfettanti, agisce provocando danni alle proteine presenti in questi microrganismi. Proprio l’etanolo è utilizzatissimo, poiché agisce sia sulle superfici, sia sulla materia organica (come la pelle delle mani), evaporando rapidamente una volta svolto il suo compito.

Nello specifico, igienizzanti mani con concentrazione di etanolo maggiore del 75% agiscono con elevata potenza virucida, inattivando molte tipologie di virus:

  • lipofili (herpes, influenza);
  • virus idrofili (adenovirus, rhinovirus, enterovirus e rotavirus).

Una concentrazione maggiore del 70% di etanolo e isopropanolo inattivano i CoVid-19 entro 30 secondi. Il cloro, altro componente presente in notevole quantità, provoca l’ossidazione dei lipidi e delle proteine, danneggiando la membrana cellulare dei microbi (McDonnell e Russell 1999).

Disinfettanti ed igienizzanti mani: come sono composti?

Come abbiamo visto, quindi, vi sono molte sostanze che rientrano nella composizione di disinfettanti ed igienizzanti mani e che hanno un ruolo decisivo nella distruzione di microbi, virus e batteri. (Duarte e de Santana 2020)

Ricapitolando, abbiamo, in maggioranza, solventi lipidici come:

  • etanolo,
  • formaldeide,
  • isopropanolo,
  • perossido di idrogeno

Quindi, i reagenti attivi dei disinfettanti per le mani a base di alcol sono etanolo o alcol isopropilico a una concentrazione elevata, circa 60–95% ( Barrett e Babl, 2015). La pandemia di coronavirus ha causato una carenza di disinfettanti per le mani in tutto il mondo (Suthivarakom, 2020 ).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha, quindi, dato delle indicazioni per la preparazione di disinfettanti per le mani, in modo da risparmiare queste sostanze senza ridurne l’efficacia antimicrobica. L’OMS ha suggerito due formulazioni per una produzione di volume inferiore.

Le due formulazioni permettono di ottenere 1 litro di liquido igienizzande miscelando i reagenti come in tabella.

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Formula OMS per igienizzanti mani

Queste sostanze sono sicure, a lungo andare?

Igienizzanti mani: i rischi per l’uomo

Dal punto di vista scientifico, la disinfezione è una forma molto importante di prevenzione e serve per controllare le epidemie da malattie infettive, riducendo il potenziale di contaminazione del virus. Bisogna, però, trovare degli approcci alternativi a sostanze che pur distruggendo i virus, come vedremo, sono potenzialmente dannosi, sia per l’uomo che per l’ambiente.

Rischi per l’uomo

Abbiamo già enunciato le proprietà di igienizzanti e disinfettanti e i benefici derivanti dalla sanificazione delle mani ma, alla luce di diversi studi condotti in questi anni di pandemia, vi sono degli aspetti da chiarire riguardanti la pericolosità in caso di abuso.

Nello studio del novembre 2020, a firma del prof. Adeel Mahmood, infatti, si parla di questi disinfettanti ed igienizzanti mani e della loro pericolosità. Alcune sostanze chimiche hanno un impatto tossico e pericoloso anche sull’ambiente, se rilasciate per evaporazione. Vediamo quali sono le minacce per l’uomo.

  • Inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo. L’American Association of Poison Control Center ha registrato 9504 casi di esposizione a disinfettanti per le mani alcolici nei bambini di età inferiore ai 12 anni.  Se viene inalata anche una piccola quantità di alcol può causare intossicazione nei bambini, provocando stati confusionali, vomito e sonnolenza e nei casi più gravi, arresto respiratorio.

    Nello specifico, l’inalazione, l’ingestione accidentale e l’assorbimento cutaneo in quantità elevate di etanolo, alcool isopropilico e perossido di idrogeno può portare ad una escalation di sintomi. Dai lievi gastroenteriti, a embolia della vena porta, irritazioni della mucosa gastrica, dermatiti ed eczemi.

  • Aumento di altre malattie virali. L’eccessivo uso di disinfettanti ed igienizzanti mani può, paradossalmente, aumentare il rischio di contrarre diverse malattie virali, poiché viene meno la barriera naturale costituita dalla pelle delle mani.

    L’eccessivo sfregamento ed utilizzo di questi disinfettanti rende la pelle secca e la priva di permeabilità, di acqua e di olio naturali che si trovano sulla nostra epidermide e che fanno da primo scudo contro i virus.

  • Resistenza microbica. Un fenomeno diffuso è quello della resistenza microbica. I virus, come tutti gli essere viventi, tendono ad adattarsi e sopravvivere alla forza virucida degli igienizzanti mani. L’uso eccessivo di questi prodotti può renderli, a lungo andare, inefficaci contro le mutazioni che virus e batteri fanno per contrastare l’azione dei disinfettanti.

É importante, quindi, essere parsimoniosi nell’utilizzo di igienizzanti mani a base alcolica, optando, quando è possibile, nel lavaggio delle mani con acqua e sapone o ricorrere a soluzioni alternative.

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Igienizzanti mani: i rischi per l’ambiente

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BioRender.com

Come è facile immaginare, i composti chimici utilizzati all’interno di igienizzanti e disinfettanti mani, ma anche detersivi utilizzati per la sanificazione ambienti, sono deleteri anche per ambiente e fauna.

In particolare, infatti, non è raro che queste sostanze inquinino le falde acquifere o causino la morte di animali che vengono a contatto con residui o materiali di scarto di origine chimica.

Rischi per ambiente e falde acquifere

Diversi studi, hanno constatato come la disinfezione delle acque reflue provenienti da strutture sanitarie, uffici e hotel, sia fondamentale per ridurre al minimo la probabilità di diffusione dell’infezione e di effetti dannosi, tuttavia l’utilizzo di questi disinfettanti può causare danni.

Per approfondire, leggi anche il rapporto tra COVID-19 e inquinamento.

Anche la sanificazione dei pavimenti esterni, strade e mercati, per esempio, contribuisce allo scarico dei disinfettanti nelle acque reflue, quindi in fiumi e laghi (Subpiramaniyam 2021). In particolare le sostanze più inquinanti, presenti in igienizzanti per le mani sono:

  • l’ipoclorito di sodio (comunemente usato per la disinfezione delle acque reflue ospedaliere e nella prevenzione di malattie infettive).
  • I disinfettanti a base di cloro che minacciano la fauna e le piante acquatiche, poiché agiscono sulle loro proteine ​​e ne determinano la distruzione.

Rischi per la fauna

Oltre all’ambiente ed alla flora, sono a rischio alcune specie di animali.

L’uso intensivo di disinfettanti contro virus e batteri, infatti, mette a rischio anche la fauna selvatica urbana (Nabi et al. 2020 ). Parliamo di quelle specie che si adattano a vivere in ambienti urbani, a contatto con uomini e mezzi di trasporto.

La tematica della biodiversità, tra l’altro, ci avvicina sempre all’origine di molti virus mai esistiti prima e sconosciuti alla ricerca scientifica. La convivenza e la vicinanza forzata con specie animali di origine selvatica può, in qualche caso, favorire il salto di specie da parte di numerosi virus.

L’inquinamento delle falde acquifere, inoltre, ha portato alla distruzione di ecosistemi composti da uccelli, donnole ed altri animali che hanno presentato sintomi tossicologici. 

Leggi anche: Sanificare le mani in ambulatori, studi medici e cliniche

Conclusioni

Pertanto, è molto importante valutare alternative ai disinfettanti ed igienizzanti mani in tutti i settori. Anche se i casi di abuso di quantità elevata di queste sostanze sono rare, non sono da sottovalutare le conseguenze a lungo termine della resistenza antimicrobica e le mutazioni di questi microrganismi.

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